sabato 19 maggio 2012

solitudine

la morte di Melissa
apre nuove inquietudini
profonde solitudini.
Al tramonto
soffiano via 
i venti di speranza,
di una Italia distante
dai sogni giovanili
a pioggia nei fontanili,
di una voglia di riscatto
ove pace ed orgoglio
riposono sino alla nuova alba
con nuovi eroi 
lacrime e dolori.
“la comunicazione”



vette sempre più imponenti



lontane dalle nostre sorgenti,



di vita e di poesia



in un abisso di follia.



Sepolcri e odi



di melodie e nodi,



alla gola … vogliamo gridare



parlare, comunicare.



Ma c’è sempre qualcosa che ci intimorisce



e le nostre membra schernisce,



RESTA LA “VOCE”!!!



Ho paura di parlare



di dire ciò che penso,



ma perché?.....forse non sono libero!



Sono diventato un albero,



le cui radici sono il mio passato



la terra il mondo sperato,



l’acqua la sorgente di vita



il sole l’anima infinita.



Ma non c’è più acqua!



Sto perdendo le foglie



ho bisogno di aiuto



non posso gridare



nessuno mi vede!



I rami sono morti



come le mie labbra asciutte



di poche parole,



perché nessuno le ascolta



l’umanità sempre più sorda,



sola di fronte al potere



accecante e dirompente,



di un mondo egoista



ove la comunicazione



non trova la propria collocazione



nella spinta globalista,



semplicistica e modernista,



in cui la speranza



resta la salvezza



per poter tornare a gridare



ed a comunicare!