domenica 11 ottobre 2009

Che il poeta si sia ispirato ad Alceo non importa; questa concezione della vita e del tempo, giustamente famosa, è legata ad Orazio.

Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te

quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,

o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:

se molti inverni Giove ancor ti conceda

o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde

del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino

– breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo

e fugge il tempo geloso: carpe diem, non pensare a domani.

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